L’importanza strategica del Castello di Colleluce è dovuta alla sua posizione tra la valle del Potenza e del Chienti, strada percorsa nel Medioevo dai vari eserciti che minacciavano alternativamente le signorie dei luoghi. L’antico insediamento fu costruito con una doppia cinta muraria e la torre di avvistamento, a guardia e difesa del territorio di San Severino. Nel 1240 l’imperatore Federico II, in lotta contro il papato, lo devastò e incendiò. Ricostruito venne poi quasi completamente distrutto dall’esercito del re di Napoli, Alfonso V d’Aragona.
Pittoresco per la sua posizione sulla sommità di un colle, conserva resti della cinta muraria (XIII sec.) e l’aspetto di luogo fortificato. Domina il campanile della Chiesa di S. Giovanni Battista che assunse le forme attuali tra la fine dell’ottocento e i primi del novecento, quando venne arricchita di una cappella e interamente decorata. Vi si possono ammirare una serie di affreschi votivi del XVI sec., una tela del Pomarancio raffigurante il battesimo di Gesù e un pregevole Crocifisso dipinto su tela (XIII sec.) proveniente dalla sottostante Abazia benedettina di S. Mariano.